Buongiorno a tutti! Finalmente sono riuscita a trovare il tempo di dedicarmi alla seconda "puntata" del nostro vademecum-racconto sull'apertura di un negozio. Dopo le tante domande dello scorso post, questa volta ci occuperemo solo di una, ma che secondo me è alla fine la più importante. E questa domanda è
DOVE.
Dove aprire la nostra attività?
Paese o città? Centro o periferia? Ovviamente la città presuppone un passaggio anche solo casuale davanti alla nostra vetrina enormemente superiore. Su questo punto mi sento però di dire una cosa: non sottovalutate il valore e l'importanza delle vostre conoscenze e amicizie. A volte può funzionare meglio un negozietto in un piccolo paese in cui il titolare è già conosciuto da tutti piuttosto che uno in un grande centro dove però nessuno ti conosce. Inoltre, bisogna tenere conto che uno spazio commerciale in città può avere costi di affitto almeno tripli rispetto ad uno, della stessa metratura, situato più in periferia anche solo di pochi km. Tenete comunque conto che dovrete trascorrere lì dentro la maggior parte del vostro tempo, quindi più sarà vicino a servizi, asili, amici, parenti, supermercati più la vostra qualità della vita futura ne beneficerà.
Come trovarlo: una volta individuata la macro zona, le cose da fare sono due. La prima, girare. A piedi, in bici, sbirciando dentro ogni eventuale spazio vuoto per valutare dimensioni, possibilità di arredo e anche ipotetici costi. Normalmente su ogni spazio sfitto è indicato almeno un numero di telefono a cui rivolgersi e il gioco è fatto. La seconda: rivolgersi ad una o più agenzie immobiliari. Che certamente sapranno trovare lo spazio più adatto alle vostre esigenze. Passando attraverso un'agenzia tutte le pratiche verranno semplificate, visto che se ne occuperanno prevalentemente loro, ma dovete tenere presente che gli andrà corrisposta l'intermediazione. La cifra varia da agenzia a agenzia, nel mio caso è stata l'equivalente di una mensilità d'affitto.
Infine, non sottovalutare il caro google, che con street view in molti casi ci consente di individuare già a prima vista i locali vuoti. Ecco come si presentava il mio :)
Infine, non sottovalutare il caro google, che con street view in molti casi ci consente di individuare già a prima vista i locali vuoti. Ecco come si presentava il mio :)
La legge La riforma del commercio, introdotta dal Decreto Legislativo n. 114/1998, ha modernizzato il settore adeguando la normativa a quella della maggior parte dei paesi europei. In pratica oggi chiunque può aprire un negozio facilmente se inferiore ai 250 mq di superficie e destinarlo alla vendita di qualunque cosa non alimentare, purché sia legale. Tra le novità introdotte da questo decreto, quella che oggi ci interessa maggiormente è che non sono più previste le distanze minime tra attività commerciali concorrenti. Per cui almeno dal punto di vista normativo possiamo piazzare in nostro negozio dove meglio crediamo, anche paradossalmente, a fianco di uno che vende i nostri stessi articoli.
I requisiti: per essere adibito ad attività commerciale uno spazio deve avere determinati requisiti. In questo caso è necessario rivolgersi all'ufficio attività produttive (SUAP) del proprio comune per verificare quali sono le caratteristiche richieste. Normalmente però se uno spazio è stato adibito al commercio fino a poco tempo prima, è probabile che la destinazione d'uso non sia variata, quindi che rispetti già tutti i requisiti necessari. Nel caso invece in cui si desideri aprire un'attività mista artigianale-commerciale i requisiti diventano maggiori e più restrittivi, poichè dovrete considerare anche lo spazio per un piccolo laboratorio, e soprattutto l'ambiente dovrà essere giudicato adatto per tutti i macchinari o attrezzi che utilizzate o che potrete utilizzare in futuro.
Le condizioni: se uno spazio rispetta i requisiti di legge, non è detto che rispetti anche quelli del buonsenso. Sarebbe davvero un farsi del male prendere in affitto uno spazio che richiede tantissimi lavori di bonifica, ammodernamento, ristrutturazione, deumidificazione e chi più ne ha più ne metta. Prima di firmare il contratto è necessario controllare il funzionamento di tutti gli impianti (acqua, gas, luce, condizionamento, linea telefonica) e lo stato dei serramenti e dei muri per quanto riguarda l'isolamento. Se non si ha la possibilità di controllare prima della firma del contratto perchè gli impianti non sono ancora allacciati, consiglio di fare come ho fatto io, inserire nel contratto una clausola che consenta di rivedere tutto nel caso in cui, dopo una verifica, gli impianti non risultino perfettamente funzionanti.
La firma del contratto. Ricordate una cosa: ogni momento, anche l'ultimissimo, è utile per trattare. Soprattutto se si prende in affitto uno spazio che altrimenti sarebbe rimasto vuoto. Far leva sul fatto che avere qualcuno dentro impedisce all'ambiente di deteriorarsi molto in fretta, raccontare che si hanno a mano tante altre alternative anche se poi in realtà questa è la nostra unica speranza non costa nulla, ma può servire a far scendere il prezzo anche di molto. Poi, una volta accordatisi non resta che la firma, che deve poi essere seguita dalla registrazione presso l'ufficio di protocollo (se andate per agenzia compresa nella loro provvigione, altrimenti con un costo di circa un centinaio di euro). Infine, è bene ricordare, che normalmente viene richiesta una cauzione, variabile in base alle dimensioni del locale e agli eventuali arredi già presenti, ma che in genere è pari a circa 3 mensilità di affitto e che verrà restituita solo se e quando si metterà fine al contratto.
Possono mandarmi via? E se voglio andarmene io? Normalmente un contratto d'affitto di locale commerciale si intende valido per 6 anni, ma ci sono alcune situazioni previste dalla legge in cui può terminare prima, per esempio se lo spazio diventasse indispensabile al proprietario o ad un suo famigliare. Chi ha in affitto il locale può recidere il contratto in qualsiasi momento, tramite una semplice raccomandata, tenendo però conto che dovrà continuare a versare la quota d'affitto per i successivi sei mesi dopo la comunicazione.
A questo punto, chiavi in mano, non resta che sbizzarrirsi nel tinteggiare le pareti dei nostri colori preferiti e scegliere gli arredi più perfetti per esporre le nostre meraviglie. ...almeno fino al prossimo post, dove ci occuperemo di tutta la burocrazia necessaria per aprire finalmente la nostra attività.
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