4 ottobre 2011

Your new shop #1


Buongiorno a tutti!
In diversi ultimamente mi avete chiesto come mai qui sul blog non parlo molto del mio negozio, e in almeno altrettanti mi avete chiesto informazioni, più che altro tecniche su come fare per aprire una propria attività artigianale-commerciale.
Per questo ho deciso di inaugurare una piccola serie di post in cui vi illustrerò a grandi linee tutti i passaggi necessari per realizzare il nostro sogno, senza nessuna pretesa di esaustività ma basandomi più che altro sulla mia esperienza. 
Ma prima di tutto voglio rispondere alla prima domanda.
Non parlo molto del negozio qui sul blog perchè non è questo lo scopo del mio blog. E' evidente che il negozio è praticamente tutta la mia vita, è il mio sogno realizzato e occupa tutto il mio tempo, anche quello cosiddetto "libero" è finalizzato a quello. Ma temo che parlandone troppo sarebbe inevitabile far diventare questo luogo una specie di bacheca autopromozionale, e questo mi dispiacerebbe. 
Questo blog è nato come luogo di condivisione e non di vendita, per quello ci sono altri canali, e mi piacerebbe che rimanesse così per sempre. 
Ed è proprio per queste ragioni che ho deciso di inaugurare questa serie di post, per condividere con tutti gli interessati la mia esperienza.


Ho deciso, in questo primo spazio, di lasciare per un attimo da parte la burocrazia e le leggi e risalire a monte, a tutto quello che ci deve essere di basilare se si vuole intraprendere questo viaggio. Per comodità mia (e meno noia vostra) ho deciso di organizzare tutto in modo il più possibile schematico, ovviamente se avrete altre domande in merito sarò ben lieta di rispondervi personalmente.

Sono la persona adatta per aprire un negozio?

Aprire un negozio, anche dal punto di vista burocratico, non è particolarmente complesso ed anche la gestione dell’attività non richiede competenze particolari.
 Infondo è un’attività che può essere svolta da chiunque, scegliendo la dimensione che si desidera e sulla base dei fondi che si hanno a disposizione. Ma se tutti posso aprirlo, non è detto che tutti possano farlo funzionare.
Per capire se questa attività può fare per te, occorre prendere in considerazione 5 parametri fondamentali utili per un piccolo "esame di coscienza"

- passione: un negozio di fiori e piante per uno che non sa distinguere un pino da una rosa probabilmente è già un fallimento in partenza. Basarsi solo, nella scelta del tipo di negozio, su quelle che si pensa siano le esigenze del mercato, non è secondo me il miglior metodo. Se decidiamo di buttarci in questo genere di attività dobbiamo sicuramente avere un minimo di conoscenza pregressa dell'argomento che andremo a trattare. Deve essere un'argomento che ci interessa e ci ispira, che desideriamo approfondire, che ci "prende". Anche perchè sarà in quell'ambito che dovremo trascorrere la maggior parte del nostro:

-tempo (ed energie): un'attività commerciale (o mista commerciale-artigianale), soprattutto se la si apre da soli, occuperà il tutto il nostro tempo libero. Un buon negozio deve avere orari di apertura molto ampi e dai margini molto elastici, in modo da poter servire tutte le tipologie di persone e di lavoratori, in base ai loro orari di libertà. Anche i cosiddetti giorni "liberi" (nel mio caso due mezze giornate, il giovedì e la domenica pomeriggio) sono spesso da destinarsi agli acquisti, siano essi on-line o diretti, per risistemare le scorte, aggiornarsi, procurarsi gli ultimi prodotti richiesti dai clienti. Per cui non credo di esagerare affermando che si lavora 7 giorni su 7. La domanda da farsi è: sono disposto a dedicare l'80% del mio tempo al mio negozio? Se si, bene, possiamo proseguire.

- rapporto con la gente: sono timido, o chiuso, o esageratamente introverso e l'aggettivo che la gente maggiormente usa per definirmi è "orso"? Bene, allora forse non è il caso di avviare un'attività di questo tipo. Si suppone che almeno inizialmente sarete voi a gestire direttamente il negozio, e quindi a stare per tutta la giornata a contatto con la clientela. So che sarebbe bello trascorrere tutta la giornata a infilare perline e pubblicizzare le proprie creazioni su facebook, e che è meno bello mostrare centinaia di orecchini a qualcuno che poi alla fine non ne compra neanche un paio e ancor meno bello perdere delle mezzore ascoltando sfoghi di mamme col figlio bocciato alla maturità o di nonne trascurate dai nipoti. Ma non bisogna dimenticare che la vendita diretta deve rimanere sempre il nostro scopo principale, e che bisogna saper indovinare, consigliare, aiutare e si, alla fine anche convincere. E anche, e soprattutto, ascoltare. Prestare attenzione, o dare corda, se si preferisce, contribuisce a far sentire a proprio agio il cliente, e questo è davvero fondamentale. Essere predisposti al contatto con la gente è assolutamente necessario, così com'è necessario lasciar fuori tutti i problemi e sfoggiare sempre, ogni mattina, il nostro miglior sorriso a chiunque entri.

-lato materiale: bisogna tenere in considerazione che i primi mesi saranno inevitabilmente duri. Le spese burocratiche iniziali sono di norma abbastanza elevate, se poi a queste si aggiunge l'acquisto di tutta la merce, o del materiale per produrre i nostri manufatti, l'arredamento e gli eventuali lavori si può immaginare che qualche piccolo debito diventa inevitabile.  Normalmente poi è necessario aspettare la fine dell'anno (cioè dopo aver saldato i conti con inps, inail e fisco) per poter capire quanto si è guadagnato realmente e qual'è la nostra effettiva disponibilità economica. Per cui qui le domande sono: sono disposto a tirare la cinghia per qualche mese? Sono consapevole che non avrò almeno per un po' di tempo uno stipendio fisso su cui poter contare con sicurezza? 

- requisiti personali previsti dalla legge: sono pochi, ma insindacabili. Per quanto riguarda il commercio non alimentare non possono esercitare l'attività commerciale, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione, coloro che sono stati dichiarati falliti, coloro che hanno riportato alcune condanne penali o sono sottoposti ad altre particolari misure di prevenzione. Questo divieto rimane valido per la durata di 5 anni, trascorsi i quali si ri-acquisiscono i diritti di tutti gli altri soggetti. Per il settore alimentare, invece, occorre in più un attestato di corso professionale specifico. 

Risposto affermativamente a tutti questi interrogativi, direi che si può seriamente pensare di mettersi all'opera :).
Magari a molti di voi queste potranno sembrare ovvietà, ma nel mio caso non lo erano, e mi è toccato poi scontrarmi successivamente con alcuni di questi fattori per cui ho deciso di citarveli lostesso. 
Vi rimando al prossimo post per le prime info tecniche (ed economiche), e aspetto anche vostre eventuali domande in modo da rispondervi in modo ancor più specifico.
A presto

Sara
[images via pinterest]

1 commento:

  1. Ciao Sara! Grazie per questo interessante post, mi è piaciuto leggerlo :) aprire un negozio rientra tra i miei vari sogni (al momento rimane tale, però... e rimarrà tale ancora per un bel po'), e tu mi hai schiarito un po' le idee ;)
    un bacio e buona giornata!

    RispondiElimina

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