1 marzo 2013

HANDMADE E CREATIVITA', PER ME

Normalmente faccio di tutto per tenermi fuori da tutte le polemiche che non riguardino argomenti di vitale importanza.
 Ma questa volta mi sono sentita troppo vicina a questi discorsi, troppo coinvolta per non dire la mia.
Tutto è partito con questo post. 
e poi con questo.
[che vi consiglio di leggere per bene per entrare con me nel merito del discorso]
In sostanza, le autrici si dichiarano stanche di veder equiparato il loro lavoro "artigianale", soprattutto nel campo del bijoux, a quello di chi si limita semplicemente ad assemblare elementi, o acquistare pezzi quasi pronti per personalizzarli e basta. Si dichiarano stanche del confronto con le cineserie, di venir accusate di applicare prezzi troppo alti, in sostanza, dell'ignoranza in materia della maggior parte delle persone.
Concordo con il 90% di quello che è scritto in questi due post.
Infatti, proprio per questa ragione, da qualche tempo ho deciso di separare nettamente all'interno del mio negozio due sezioni. 1) con tutto ciò che, anche se assemblato a mano, deriva in qualche modo da produzioni industriali, e che quindi NON riporta l'etichetta di handmade 2) ciò che è realizzato INTERAMENTE a mano, ovvero la mia collezione Perle di cotone handmade
Certamente questo svalorizzerà forse un po' le famose "cineserie", che comunque commercio, e che comunque fanno felici le ragazzine del mio paese, e che comunque mi danno da mangiare, (= mi rendono economicamente indipendente)  ma valorizzerà enormemente le mie creazioni. 
Quelle ideate, disegnate, realizzate da me. 
In piena linea con i post di cui sopra. 
*
Ma quel 10% di convinzione mancante mi pesa proprio qui, e devo spiegarvelo. 
Mi domando chi sono queste persone per affermare in tono accusatorio che se fai orecchini partendo dai merletti sintetici non sei nessuno. (io ogni tanto faccio pure quelli, così tanto per dire).
Che sei fai le "cacchette" (giuro, c'è scritto così) in fimo "non sei una creativa"??
Ma cosa vuol dire creativa?
Magari non potrai considerarti una designer, perchè comunque la "base" dei tuoi pezzi è stata progettata e immaginata da qualcun'altro, ma se sei in grado di dipingere i tuoi merletti a mano con sfumature meravigliose, conosci le tecniche per renderli robusti e durevoli nel tempo, sai abbinarli stupendamente e abbellirli con altri materiali, secondo me il tuo lavoro può considerarsi handmade, e pure di qualità.
Se sei in grado di farmi un macaron in pasta sintetica del diametro di 1 cm in tutto e per tutto uguale ad uno vero, il tuo lavoro è handmade, e pure ammirevole.
*
Secondo me qui, per la voglia di fare chiarezza, si è creata davvero ancor più confusione.
Tra design e handmade per esempio. Handmade è letteralmente fatto a mano, nulla di più. 
Gli orecchini di Nana, le creazioni in fimo di Manuela sono handmade, sono di qualità, richiedono tempo, tentativi, pure un minimo di studio, nessuna delle due si spaccia per "designer di gioielli", piuttosto quello che spacciano è il loro buon umore, la loro creatività innata, il loro entusiasmo.
*
Trovo giusto avere stima per il proprio lavoro, non trovo giusto denigrare quello degli altri soprattutto quando non lo si conosce fino in fondo.
Mi piacerebbe che le nostre mani fossero libere di esprimersi al 100%, che ci sentissimo liberi di condividere il nostro lavoro online senza timore di essere giudicate, da nessuno.
Che sparisse come per magia questo lato polemico, petulante, accusatorio, autocelebrativo che circonda sempre più spesso il "fatto a mano".
*
* Indipendentemente da quello che siamo per la Camera di Commercio.
Indipendentemente da ciò che appare nell'intestazione del nostro sito o blog.
Indipendentemente dagli "appoggi" di blogger famosi che possiamo avere.
"Creativo" è un aggettivo, non un sostantivo. E' una descrizione, non un mestiere.
Creatività è trovare soluzioni originali a problemi semplici, e soluzioni semplici a problemi complessi.
E' vivere in armonia col nostro ambiente. In una casa che ci rispecchia, dentro abiti che riflettono la nostra personalità. Creativi casomai lo si è dentro, nelle nostre scelte quotidiane,non sulla carta di identità.
*

 
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E comunque, massima stima alle due ragazze che con i loro post hanno deciso di dire la loro, per una volta, senza peli sulla lingua.
Sara



10 commenti:

  1. ciao Sara, mi trovi completamente d'accordo con te, su ogni punto!

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  2. Ecco, avrei potuto citare anche te tra gli esempi. Anche alcuni dei tuoi lavori sono costituiti solo di assemblaggio, giusto?? Però io sia in rete che nelle fiere e nei mercatini una che assembla come te la devo ancora trovare! I tuoi bijoux sono RICONOSCIBILI, è EVIDENTE una ricerca dietro ogni pezzo, eccheccavolo!!
    Continua così!
    A presto

    Sara

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  3. Trovo molto buon senso in quello che dici. Ognuno ha il diritto di fare ciò che gli pare nel privato, ma se vende al pubblico non deve spacciare le proprie cose per ciò che non sono.
    Poi in ogni settore è una questione di gusti e di capacità: se ci metti due giorni a farlo un orecchino potrebbe essere un capolavoro assoluto, oppure potresti avere sprecato il tuo tempo. Che tu ci metta due giorni per chi vede l'oggetto non vuol dire niente, a meno che non si capisca dalla sua qualità (materiali compresi) e dalla sua complessità. E poi ognuno guarda in su e in giù da dove si trova. Guardi in su e vedi gente bravissima che ti ispira, guardi in giù e vedi gente che sta imparando, ma anche gente che sta imparando e invece crede di sapere già tutto. C'è n'è di ogni! Non si può giudicare più di tanto. Grazie per le tue riflessioni

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  4. A parecchie persone manca un briciolo di umiltà, credo.
    Un caro saluto
    Germana

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  5. Ciao Sara ...leggendo i post delle due ragazze sono rimasta colpita negativamente,specialmente dal secondo, penso che tutte le forme di creatività meritano rispetto e non tutti creano per averne un tornaconto ma a volte solo per il piacere di fare e poi di condividere. Io sono una restauratrice ma spesso mi dedico alla trasformazione di cose vecchie che recupero nei mercatini e mi considero una creativa perchè uso la mia fantasia e la mia manualità......è giusto come scrivi nel post essere liberi di condividere le cose che facciamo senza avere paura di essere giudicate ...
    un caro saluto Adriana

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  6. Creativo è chi è felice creando, creativo è chi non vede l'ora di svegliarsi per prendere in mano istrumenti e trasformare un materiale in un oggetto, creativo è chi dopo aver fatto qualcosa lo mette davanti e lo guarda per ore come se fosse il suo amante, creativo è chi vede lo straordinario nel ordinario, creativo è il bambino che crede che la scatola e una barca e che il suo tappetto siano le onde, creativi siamo TUTTI e meno male NON c'e bisogno di una TESSERA per esserlo.... sempre interessanti i tuoi post cara Sara

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    Risposte
    1. Cata, quello che hai scritto è un po' come se fosse la perfetta conclusione di questo mio post. Grazie perchè ci sei, grazie per i tuoi commenti sempre più ricchi di idee positive e si, lo posso dire, di saggezza.
      Sara

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  7. Ciao Sara,ho letto ora questo post. Condivido al 100% il tuo pensiero! Anche Per assemblare le "cineserie" ci vuole fantasia x rendere il risultato piacevole! Nana e Manu sono due super creative e lo dimostrano i loro lavori! Credo che la base della creativitá sia la fantasia, il buon gusto e la buona manualitá. L 'ispirazione credo sia un Po la base di tutti i creativi ma c'é sempre un pezzo di noi nella scelta del olore, nei piccoli particolari... quindi ogni Lavoro, pur ispirato, é comunque Frutto di una mente e Di un cuore. Ecco ho detto la mia! :D. Complimenti per tutto! Baci.... Ida

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  8. Credo che il tuo citarmi in questo post sia stata (alla luce di quello che hai scritto) un'inesattezza. Ti invito a rileggere il mio post e a trovare una sola frase denigratoria verso un artigiano/designer/commerciante che sia. Il mio unico intento era quello di fare chiarezza. La mia unica accusa si rivolge a chi spaccia cose made in china per "fatte a mano" e a chi organizza mercatini in modo poco selettivo seguendo il trend dell'handmade. Per non offendere nessuno ho anche precisato che c'è infatti una enorme differenza, nel campo del fatto a mano, tra designer e artigiano. Non ho mai accusato un venditore di pezzi realizzati industrialmente (sarei stupida a farlo), ho solo precisato che non parteciperò più ad eventi o mercatini in cui il mio lavoro sia affiancato ad un lavoro radicalmente differente, perché ciò crea confusione nella testa del fruitore.
    Tu parli anche della parola "creativo" e anche qui ti sfido a trovarne traccia nel mio testo. Da anni mi batto contro l'abuso di questo termine che non connota assolutamente (a mio parere) una figura professionale. Chi mi ha come contatto su facebook può leggere nel riquadro delle info su di me la frase "non sono una creativa".
    E' chiaro che "le mani di ognuno" (per citare le tue parole) sono già libere di esprimersi come vogliono, ognuno può mettere una chiusura ad un filo di perline comprate dal cinese e pensarla come ARTE. Anche io a casa mia posso chiamare l'insalata "ciribì" e il mestolo "cocò", ma quando ci si rivolge ad un pubblico ci vuole sempre un codice che sia riconosciuto da tutti, altrimenti va in fallimento qualsiasi tipo di comunicazione. Se fatto a mano vuol dire anche fatto industralmente allora io sono confusa.
    Fatto sta che senza aver offeso nessuno, mi viene dato della petulante e dell'autocelebrativa... ma con la massima stima però.

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    Risposte
    1. Effettivamente, rileggendo tutto, non posso darti torto. Nella mia testa ho fatto di due post un unico fascio mentre in realtà, a riguardare bene la mia risposta si riferisce per la quasi totalità al post di paper leaf, solo ispirato da te.
      Le frasi citate son sue, e la filippica su chi è "creativo" e chi no è tutta sua.
      Ti chiedo scusa se mi sono fatta prendere dalla foga e ti ho buttata nel calderone, non dico di essere completamente d'accordo con quel che hai scritto, ci trovo parecchia confusione dentro, come in questo tuo commento qui sopra, ma di certo, preso da solo, non mi avrebbe provocato una risposta di questo tipo!
      Grazie per le tue precisazioni, e, ovviamente, gli aggettivi petulante e autocelebrativo erano generali, riferiti ad alcuni atteggiamenti che purtroppo leggo sempre più spesso in rete.
      Cia

      sara

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